31 dicembre 2009

Spaghetti Garofalo con salsa di ceci, vongole veraci e caviale di rosmarino

A dire la verità questa voleva essere una idea per una pasta ripiena: l'abbinamento è classico ceci-pasta-rosmarino-vongole, l'idea era di fare dei tortelli ripieni di salsa di ceci liquida e saltati con l'acqua delle vongole e le vongole stesse. Ma poi è arrivata Michela, che mi ha convinto a partecipare a questo contest:



Così ho trasformato l'idea della pasta ripiena in un sempre amato spaghetto. A dire il vero a primo acchito l'idea era stata di partecipare con l'ultima pasta che avevo postato: la carrettiera di pomodori alla vaniglia dove avevo già dichiarato, in tempi non sospetti, di usare pasta Garofalo, ma il regolamento richiedeva una ricetta inedita, e, quindi eccomi qua con gli Spaghetti Garofalo (cottura risottata) con salsa di ceci, vongole veraci e caviale di rosmarino.




Per la salsa di ceci:

130 grammi di ceci cotti
2 pomodorini datterino
1 pizzico di habanero orange (in alternativa altro peperoncino)
olio evo q.b
sale q.b

Mettere i ceci a bagno almeno la sera prima, meglio sarebbe il giorno prima. Quindi scolare l'acqua (volendo anche più di una volta) e cuocere i ceci nella pentola a pressione ricoprendoli prima di acqua (scusate il gioco d'acqua). Nella pentola a pressione i ceci hanno bisogno di un'ora di cottura dal fischio.
A cottura terminata mettere i ceci con poca acqua di cottura nel bicchiere del frullatore, quindi aggiungere i pomodorini privati dei semi, un pizzico di sale, l'habanero e l'olio. Frullare tutto fino ad ottenere una crema senza grumi, aggiustando le quantità di olio, acqua di cottura dei ceci e sale necessarie.
Visto l'utilizzo dell'habanero mi preme spendere due parole su questa cultivar di peperoncino. Penso che non ringrazierò mai abbastanza Isidoro per avermi fatto incontrare l'habanero, che oltre ad essere un peperoncino piccantissimo, per cui bisogna adoperarlo con molta cautela, ha anche un sapore unico, suo proprio che poi è un po il segreto di questa salsa. Quindi sì, è possibile usare un altro peperoncino qualunque, ma il sapore dell'habanero è il tocco in più; oltre tutto bisogna, come dicevo, saperlo dosare perché deve insaporire, pizzicare lievemente ma non bruciare!

Per il caviale di rosmarino:

250 ml di infuso di rosmarino
2 grammi di foglie di rosmarino
250 grammi di acqua minerale naturale
sale q.b

Frullare l'acqua a 75 gradi con il rosmarino quindi filtrare il tutto aggiungendo un pizzico di sale
1,5 grammi di alginato di sodio
10 grammi di cloruro di calcio
1 litro di acqua

Preparare una soluzione con il litro di acqua e i 10 grammi di cloruro di calcio.
Frullare insieme l'alginato di sodio e l'infuso di rosmarino e porre il 'frullato' in un topper. Quindi versare goccia dopo goccia il frullato di rosmarino ed alginato nella soluzione di cloruro di calcio.
Raccogliere il caviale così sferificato e sciacquarlo sotto l'acqua corrente prima dell'utilizzo.

Per le vongole:

1/2 kilo di vongole veraci
100 ml di acqua
1 rametto di rosmarino

Portate a casa le vongole vanno tenute in una soluzione di acqua SALATA, è importante non metterle in acqua dolce, altrimenti le vongole muoio e una volta morte non sono più buone.
Sbattere le vongole una ad una prima di metterle in padella insieme all'acqua ed il rosmarino. Quindi cuocere a fuoco vivace coperte fino per 7 o 8 minuti.
Aperte le vongole, togliere le vulve (salvo tre o quattro per piatto da usare come decorazione) e separare il frutto di mare dall'acqua di cottura. Filtrare con un canovaccio l'acqua di cottura e tenere al caldo.

Per la pasta:

75 grammi di spaghetti a persona
2 spicchi di aglio
sale q.b

Come annunciato procederemo a cuocere gli spaghetti in maniera risottata. Porre sul fuoco principale una pentola di acqua minerale naturale NON salata. Appena spicca il bollore spostare la pentola su un fuoco secondario ed aspettare che riprenda il bollore. Nel mentre porre una padella grande a sufficienza da accogliere gli spaghetti per lungo sul fuoco primario con un mestolo di acqua e i due spicchi di aglio schiacciati. Al bollore porre gli spaghetti, quindi cuocere facendo attenzione a che non si attacchino sul fondo o ai bordi aggiungendo sempre l'acqua necessaria. A tre quarti della cottura aggiungere l'acqua delle vongole quindi far asciugare ed assaggiare di sale, regolare di sale e portare a cottura MOLTO al dente.
spegnere il fuoco aggiungere qualche cucchiaio della crema di ceci saltare energicamente aggiungendo se necessario un altro po di acqua calda. Aggiungere le vongole e continuare a mantecare saltando. Il risultato deve essere una pasta avvolta da una salsa setosa ma non collosa.

Impiattare mettendo al centro la nostra pasta qualche vongola con la vulva e spolverare con un cucchiaio di caviale di rosmarino.

Buon appetito.




L'abbinamento ideale con questo piatto, secondo me, è un vino siciliano, una Inzolia in purezza: "Bianca di Valguarnera", Duca di Salaparuta. Possibilmente non il vino in commercio, ma una bottiglia con 2 o 3 anni di cantina. Io l'ho accompagnato con un 2004 (oggi in commercio si trova la 2006).


30 dicembre 2009

Tortelloni ripieni di ricotta, pomodori secchi e basilico su vellutata di zucchine




Ve l'avevo detto che per ora sono in fissa con la pasta fresca...la mia nonna papera non riesce a riposarsi neanche un pochetto, lavora che è una meraviglia anche se ieri ha fatto unafaticaccia , ha sfornato ben 300 tortelli per il Capodanno al ristorante, quando siamo tornate a casa era esausta e così le ho rimboccato le coperte e le ho prescritto un paio di giorni di riposo forzatopromettendole che non sarebbe stata disturbata per un bel po di tempo, anche se a dire la verità, pensandoci bene il 31 mattina avrò di nuovo bisogno di lei, ma per poco, sono sicura che capirà, devo solo stendere 2 sfoglie per glistrudel ...e in nome di quello che ci lega, non penso che mi negherà il suo appoggio!!!!Questi tortelli li ho fatti qualche settimana fa, ed erano stati messi in surgelatore in attesa dell'ispirazione che li potesse far rivivere e uscire dal gelo polare...ieri mi era avanzata una zucchina da un'altra pasta e vedendola in frigo tutta sola ecco che la mia testa pensa subito aitortelloni....purtroppo le uniche dosi che vi posso dare sono quelle per la pasta all'uovo, tutto il resto è ad occhio
200 g semola di grano duro
100 g di farina 00
3 uova
Impastare, avvolgere l'impasto con la pellicola e lasciare riposare qualche ora in frigo.
Per il ripieno ho usato ricotta (messa a scolare per una notte), pomodori secchi e tanto basilico, ho frullato prima i pomodori e basilico poi ho aggiunto la ricotta...
Per la vellutata di zucchine:
Sbianchire la zucchina in acqua bollente e leggermente salata, freddare e nel bicchiere del minipimer frullarla con olio evo, poca acqua di cottura e un goccio di latte riportare sul fuoco e aggiustare di sale e pepe.

Se invece volete la vellutata più liscia:
Far cucinare una patata in acqua leggermente salata, quando sarà quasi pronta unire la zucchina tagliata in pezzi e continuare a cucinare per qualche istante, freddare la zucchina, mettere il tutto dentro un bicchiere con olio e quindi si otterrà un semplice liquido che avrà bisogno di un addensante, si può ricorrere anche alla evo e un goccio di latte e frullare con il minipimer...passare ad un colino fine la crema ottenuta e riportarla su fuoco basso sino a quando non si sarà addensata.... Tutto questo perchè nella prima vellutata a fare da legante erano le fibre della zucchina, nella seconda invece le fibre verrano eliminate dalla setaccitauraxanthumgum, arrow root, fecola, farine varie, ma la patata è l'addensante classico per una vellutata e anche quello che da meno problemi :p
Ho cucinato i tortelli in abbondante acqua poco salata, li ho saltati nel brodo vegetale allo zafferano e olio evo, il solito che faccio e che poi metto in congelatore e che tiro fuori al momento del bisogno e serviti sopra la vellutata...Buon anno a tutti

17 dicembre 2009

Pasta choux



Adoro i bignè, ne mangerei a chili anche sconditi, e nei miei dolci c'è quasi sempre un mucchietto di piccoli bignè che fanno da contorno al piatto e che richiamano nella farcitura il dolce principale....a volte mi dico "li posto"?...e poi subito ci ripenso perchè penso che forse è una preparazione così banale da non interessare nessuno, ma quando, in giro per le pasticcerie, ANCHE RINOMATE, vedo e purtroppo assaggio certe cose indicibile, mi dico che forse non è così banale come sembra..e neanche scontato il fatto di farli buoni....e a dirla tutta, gli abituè del ristorante in cui lavoro spesso mi chiedono il bis " si possono avere altri due?"
ed io"due di numero?"
il cliente "2 si fa per dire...diciamo un "...essendo una preparazione neutra possono essere farciti sia con creme dolci che con creme salate...ma a proposito di dolce, io da brava Palermitana , e comunque tenendomi cari gli insegnamenti del pasticcere Matteo Lonardo, specializzato in pasticceria classica siciliana, i profiteroles li faccio così: li farcisco di crema pasticcera o panna montata leggermente zuccherata, per la copertura monto la panna con un di zucchero, ne riscaldo 5 cucchiaiate e vi sciolgo il caffè solubile e poi unisco la panna liquida alla panna montata, ma non a neve fermissima, mescolo "con le mani", perchè il profiterole alla palermitana si fa con le mani e dentro questa crema tuffo i bignè li copro per bene e li adagio sul piatto, questa copertura non indurirà mai, sarà sempre soffice, e manterrà umido il bignè...potete aromatizzare la panna anche con del cacao...altra delizia di Palermo son i bignè al caffè del bar Gardenia, farciti con una crema bianca aromatizzata al caffè e velati da un sottile strato di glassa al caffè, anche questa è una glassa che non indurisce e si mantiene friabile, ma mai dura...dovete sapere una cosa io non prendo mai caffè...ma nei dolci è il mio aroma preferito...è quello che smorza il tono "troppo dolce"...e che crea un contrasto meraviglioso con il cioccolato...ma parliamo di dosi:
2 uova
120 g d'acqua
50 g burro
2 g sale 85 g farina
Accendere subito il forno a 200°, è importante che questo sia ben caldo al momento di infornare i bignè, e coprire una teglia con carta da forno. Mettere il burro, l'acqua e ilsale in un pentolino e portare ad ebollizione, togliere dal fuoco e unire in un solo colpo tutta la farina, mescolare e quando si sarà assorbita tutta per bene, riportare sul fuoco basso per farla asciugare maggiormente continuando a mescolare, fin quando non si forma una palla e l'impasto non si stacca dalle pareti lasciandole pulite...togliere dal fuoco e incorporare una alla volta le uova, mescolando energicamente, mettere il tutto in un sac a poche con bocchetta liscia o riccia, come preferite, è uguale, e formare tanti piccoli bignè più o meno della stessa dimensione...importante il sac à poche deve essere tenuto perpendicolare alla teglia e la sua estremità non deve mai pressare il bignè appena formato...con i rebbi bagnati di una forchetta picchiettare delicatamente la superficie dei bignè in modo da appiattire eventuali codette, solitamente questo avviene usando punte liscie...infornare a 180° per 10 minuti, e quando si saranno gonfiati alzare a 200° per farli colorare...solitamente dopo averli fatti raffreddare li metto subito in surgelatore, e li scongelo qualche minuto prima di usarli....

14 dicembre 2009

Pasta chi milinciani...meglio conosciuta come "Norma"


Quest'anno niente arancine per Santa Lucia,
causa mancanza di tempo, causa poca voglia di cucinare almeno per 2 giorni di fila, poca voglia di mettermi a fare frittura profonda e sporcare eternamente delle pentole che non sono mie, allora mi sono detta che forse fare una pasta semplice, tradizionale, sobria come la Norma non sarebbe stata una cattiva idea..una pasta che mi ricordasse il mio passato, i miei nonni in particolare, che mi ricordasse la domenica mattina quando appena svegli scendevamo a casa loro e già si sentiva nell'aria l'odore agre della salsa di pomodoro misto all'odore persistente delle melanzane fritte, il lento ribollir dei "pittinicchi e frittatine nel sugo"....insomma le domeniche a casa nostra, ai tempi dei miei nonni, sono sempre state accompagnate da queste cose..la salsa in tutte le salse!!!!!E si cominciava gia dal primo mattino a spadellare, lavare, e preparare, ma non perchè ci fossero degli invitati particolari, a casa mia è regola avere la cucina sempre in fiamme, sempre con qualche cosa sul fuoco che sta cucinando...mio nonno che si lamentava, che impartiva ordini, e mia nonna che ribatteva.....pensate che mio nonno non voleva che si usasse la farina 00 la chiamava "la farina americana", ma è nella tradizione del sud Italia infatti usare la farina di semola di grano duro o rimacinata per tutto, lui voleva che si usasse persino nella frolla, ma forse aveva anche ragione, la semola è così profumata e consistente, parla l'odore del nostro pane!!!!!Così la pasta si faceva interamente di semola e con poche uova,anche questo tipico del sud Italia, e la povera nonna doveva badare che tutto fosse per come il nonno voleva...ma questa storia l'ho già sentita, mi ricorda qualche altra coppia.....bah!!!!!Il nonno metteva le castagne a bollire sulla stufa o a tostare dipende dall'umore per sgranocchiarle nel pomeriggio durante una partitina a carte con me e mio fratello....che beltade!!!!



Così ho deciso di postare questa pasta semplice, ma che forse rappresenta più di tutto il popolo siciliano in toto, perchè la Norma si fa uguale in tutte le parti della regione: salsa di pomodoro, melanzane fritte, basilico, pasta fresca o meno, ricotta salata....con le contaminazioni della cucina moderna c'è chi non frigge le melanzane e le fa grigliate :o , o fa una cosa che secondo me snatura l'essenza di questa pasta ossia "si fanno soffriggere le melanzane in poco olio e poi quando praticamente sn soltanto "stufate" senza quasi colore si aggiunge la salsa"...così però la melanzana perde la croccantezza che invece ha quando viene fritta, e si disperde nel sugo...e dato che i vecchi la sapevano lunga: Perchè variare in peggio un piatto equilibrato???????
Ho usato spaghetti alla chitarra, ma non avendo la chitarra (la comprerò prima o poi) l'ho tagliata col tagliapasta della nonna papera, ma il risultato è buono...
400 g di semola
4 uova
Impastare e lasciare riposare 1 notte in frigo chiusa in un sacchettino per alimenti.

Tagliare le melanzane a cubetti o a fette e friggerle in olio di semi ben caldo, salarle e tenerle da parte ...cominiare a preparare il sugo:
1 bottiglia di salsa di pomodoro fatto in casa, noi avevamo fortunatamente quello fatto da Hermes il fratello di Manfredi
3 pomodori freschi per dargli un tocco rustico
1/2 cipolla tritata
1 spicchio d'aglio in camicia
olio evo
1 piccolo peperoncino
basilico
Fare appassire la cipolla in olio evo, a fuoco basso, così che la cipolla possa "sciogliersi" senza bruciarsi, aggiungere il peperoncino e l'aglio, e dopo il pomodoro fresco tagliato a cubetti, schiacciarlo con una forchetta e quando anch'esso sarà appassito unire la salsa fare restringere e quasi a fine cottura unire il basilico . Quando la pasta sarà quasi pronta passarla nella padella della salsa, maneggiarla e fare i piatti...solo dopo avere fatto il piatto grattugiare a striscette la ricotta salata, e sopra porvi un pochetto di melanzane fritte....



......la tartaruga lenta com'è 'afferra al volo la fortuna quando c'è dietro una foglia lungo la via lei ha trovato là per là, la felicità un prato d'insalata un lago di frittata spaghetti alla chitarra per passare la serata un bosco di carote un mare di gelato che lei correndo troppo non aveva mai notato........

05 dicembre 2009

Oggi biove....



Che avevo ripreso a cucinare, questo si era capito, ma ancora non mi ero data alla panificazione..e così aprendo il libricinio-Bibbia delle fantastiche , meravigliose sorelle Simili, e avendo la necessità di fare un pane veloce giusto per occupare il tempo tra un turno di lavoro e un altro... il biove sembrava prorpio una ricettina carina anche perchè la forma era alquanto allettante..ma a dire la verità dalle poche spiegazioni sulla ricetta non avevo capito bene la tecnica di impostazione dei panetti durante il tempo di lievitazione, e mentre lievitava ho cercato un pò di sistemarlo dato che cercando su internet mi capita sotto mano questa bella spiegazione fotografata durante un corso tenuto dalle Simili in persona....il risultato finale è stato comunque buono anche se la forma è un pò più allungata, ed è un pane che vi consiglio di fare in quanto è croccante fuori e morbidissimo dentro...
500 g farina 00
280 g acqua circa
20 g lievito di birra
20 g strutto
10 g malto ma io ho usato il miele
8 g di sale
Fare la fontana e impastare e battere per 10 minuti tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso...fare lievitare per 20 minuti, io ho fatto lievitare per mezz'ora in forno acceso qualche minuto prima a bassa temperatura e poi spento....dividere l'impasto in 2 e formare 2 palle e poi allungarli a filoni e stenderli col mattarello a questo punto vi consiglio di guardare il link di sopra....arrotolarli e spianarli nuovamente.... e arrotolarli tenendo i lati della chiocciola per formare un bariletto..posizionateli su una grande teglia lembo contro lembo divisi da un torcione infarinato e compressi agli estremi da 2 pacchi di farina...ho continuato a farli lievitare in forno per 40 minuti...dopo di che li ho tolti ed ho acceso il forno a 200°, mentre raggiunge la temperatura prendere i panetti e tagliarli con una spatola, appoggiarli delicatamente sulla teglia con il taglio rivolto verso l'alto e praticare una incisione di circa 1 cm con un coltello affilato , infornare per 25-30 minuti...aspettare che si freddino un pò e poi mangiarli, io ho avuto la fortuna di avere delle fantstiche mozzarelle di bufala campana portateci in dono da un nostro amico napoletano ed è proprio così che ho divorato un biove con la mozzarella a fette, olio evo siciliano, origano buono di Malta raccolto da me personalmente...una vera e propria meraviglia!!!!!



04 dicembre 2009

That's amore.....




Mi chiedo come la gente possa persuadersi a comprare persino le vellutate confezionate e surgelate, o le zuppe nei barattoli di latta, non ci posso fare niente, è più forte di me, le confezioni poi sono superallettanti e supersucculente come se da quella busta dovesse uscire tutta la tiritera che pubblicizzano, e invece? Invece non so neanche cosa ci sia dentro quella busta, non so nenache che sapore abbiano, magari saranno pure buone, ma chissà....io preferisco farmele da me, e non è una questione di tempo è solo questione di volontà, perchè se ci metti il tempo di trovare il posteggio al super, scegliere, fare la fila alla cassa, tornare e bla bla bla vari, la vellutata te la sei già bella che fatta con ingredienti che solitamente si tengono a casa, e se ne hai proprio la necessità puoi anche surgelarla nei sacchettini per alimenti.....e non ditemi che è questione di tempo adesso!!!!!!!!Per accorciare i tempi si possono usare i pisellini surgelati, io lo faccio perchè sono estemporanei, solitamente metto una patata in acqua fredda leggermente salata la porto ad ebollizione e quando è quasi cotta aggiungo un pò di piselli, li faccio sbollentare e li metto nel bicchiere del minipimer, nello stesso tegame soffriggo in un pò d'olio evo mezza cipolla tagliata a caso (tanto poi va frullata), la unisco al resto ,aggiungo olio evo, un mestolino d'acqua di cottura, e frullo, aggiusto di sale e pepe, riporto per qualche minuto sul fuoco unendo un pò di latte o panna, e a fine cottura ho aggiunto la menta .....ho letto qui e li che alcuni fanno soffriggere i piselli nella cipolla e olio io non sono di questa opinione perchè perdono il loro verde brillante e diventano dello stesso colore dei piselli secchi...nella vellutata di sopra ho anche aggiunto, parmigiano a scaglie e un crumble di noci fatto con:
80 g farina
40 g burro
sale e pepe
6 noci
ho sbriciolato senza impastare ed ho infornato a 160° per qualche minuto il tempo di colorirsi un pochetto....