11 aprile 2010

Pesto di pistacchi di Bronte

Pesto di pistacchio di Bronte

Quando è lunedì di Pasqua e sei a casa in compagnia di una Fanciulla e non hai nulla, dico nulla, per cucinare che fai? Semplice usi quel poco che trovi a disposizione. E cosa c'era a disposizione il lunedì di Pasqua? Poco, ma abbastanza per fare una buona (anche se non dovrei essere io a dirlo ma Lei appunto) pasta (fusilli Garofalo) al pesto di pistacchi di Bronte.

400 grammi di pistacchi di Bronte al naturale
40 grammi di pomodoro fresco ben maturo
3 o 4 cubetti di ghiaccio
olio evo q.
b.
sale q.b
peperoncino q.b
granella di pistacchio di Bronte al naturale q.b.

Tostare 200 grammi di pistacchi e aspettare che si freddino (se avete un abbattitore è il momento di usarlo). Porre tutti i pistacchi (tostati e non) in un frullatore, aggiungere olio evo ed avviare le lame. Appena le lame sono in movimento aggiungere subito il primo cubetto di ghiaccio, quindi altro olio se serve, il peperoncino, altro ghiaccio, altro olio se serve, regolare di sale e quindi aggiungere altro ghiaccio se serve, altro olio e altro di tutto un po fino ad ottenere un composto liscio e cremoso.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata. Poco prima di scolare la pasta mettere da parte un po di acqua di cottura. Quindi da ultimo saltare la pasta in padella regolando la densità del pesto aggiungendo un poco dell'acqua di cottura precedentemente messa da parte.
Servire spolverando con un po di granella di pistacchi al naturale.

Pesto di pistacchio di Bronte



Come si vede nella foto in alto abbiamo abbinato al pesto un ottimo vino rosé: Franciacorta rosé, Ricci Curbastro. 80% pinot nero, 20% Chardonnay per un vino spumante di un color salmone davvero intrigante e fini catene di bollicine. Al naso emergono da subito sentori di piccoli frutti rossi e sbuffi di macis, quindi emergono note di melone cantalupo e mandarino che preludono a lievi ricordi di una mineralità chiara. La bocca è essai piacevole dominata da una bella nota fresco/sapida che sorregge bouquet aromatico già avvertito al naso. L'abbinamento è molto gradevole, le bollicine e la freschezza aiutano a sgrassare ed a contenere la tendenza dolce del piatto, mentre l'aromaticità si integra e si esalta con l'intensità del pistacchio.

3 commenti:

miche ha detto...

sei stato più veloce di quanto pensassi a pubblicare qst post...bacio cri....

minù ha detto...

Anche se mi sono praticamente eliminata dal blog...Visto che non posto da secoli e secoli...
Mi sono chiesta"Come finita con la fanciulla?" (gran marpione)ahahah
A parte gli scherzi vi mando un grosso bacio

Anonimo ha detto...

Da una brontese doc (nonchè da nipote di un produttore ed esportatore di pistacchi di bronte)lasciatevi suggerire anche la pasta ai piastacchi... semplicemente favolosa.... chi conosce i pistacchi sa....